Il miracolo del quadro di San Giorgio

Si narra che prima della sua spedizione per conquistare Taormina, il normanno Gran Conte Ruggero fu ospitato nel convento femminile di Santa Maria Maddalena che si trovava in Randazzo, allora dotato, come tutti i monasteri, di apposita sezione di "foresteria".

L'accoglienza delle monache fu così calorosa, che il normanno lasciò loro in custodia un'immagine di San Giorgio, suo santo protettore.

dopo la conquista di Taormina, prima di tornare a Troina, sua abituale residenza e capitale della contea di Sicilia, Ruggero si fermò nuovamente a Randazzo per riprendere il quadro. I presenti rimasero tutti meravigliati quando nonostante i ripetuti tentativi , non si riuscì a staccare il quadro dal muro.

Il Conte Normanno, commosso da questo fatto miracoloso, regalò il quadro alle Bendettine che, da quel giorno cambiarono il titolo del loro monastero da "Santa Maria Maddalena" a quello di "San Giorgio": così infatti si chiama ancora oggi la piazza dove si trovava il convento.

Il quadro originale sfortunatamente è andato perso, così come parrebbero anche delle presunte reliquie di San Giorgio.

Il Duca  Edoardo d'Alkantara, da sempre grande devoto di San Giorgio e che ha votato la vita al culto del Santo nel 2004, negli ultimi 10 anni si è dedicato alla ricerca di informazioni in merito a detto quadro e successivamente si è attivato per poter far realizzare una nuova opera che sostituisse quella andata perduta.

Difatti grazie ai propri sforzi e a quelli di altri volenterosi, è stato realizzato un nuovo quadro che ha preso il posto del precedente e che è esposto all'interno della sacrestia della magnifica Basilica di Santa Maria in Randazzo, in provincia di Catania.

Location che si è rivelata necessaria in quanto il monastero di San Giorgio, sede storica del quadro è inagibile.

Il dipinto, fatto realizzare dal Duca per fede e devozione nel Santo Megalomartire, è stato esposto e donato alla chiesa il 23 aprile 2007, festa di San Giorgio, nella persona dell'Arciprete Vincenzo Calà e alla presenza dell'allora Sindaco del Comune di Randazzo prof. Salvatore Agati.







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